Tutti noi cerchiamo di restare sempre al passo con tutte le tasse, le imposte ed i tributi vari da pagare, ma purtroppo non sempre si ci riesce, visto che l cuneo fiscale è tra l’altro tra i più alti di tutta Europa.
Certamente la legge permette dei giorni di “tolleranza” prima di intimare il pagamento e procedere giudizialmente, ma se proprio non si riesce a pagare si più arrivare fino alla riscossione coattiva: di cosa si tratta?
Quando un contribuente non paga nei termini previsti una cartella di pagamento, senza aver presentato il ricorso e senza che vi sia stato un provvedimento di annullamento dell’atto da parte dell’ente impositore, l’Agente della riscossione deve procedere alla riscossione coattiva.
La riscossione coattiva è quindi il recupero forzato dei crediti messo in pratica da Equitalia, che può scegliere se procedere all’espropriazione forzata di beni immobili, se iscrivere su di loro un’ipoteca, se iscrivere fermo amministrativo su automobili o altri beni mobili registrati o se procedere al pignoramento mobiliare.
Il mezzo più usato è il fermo amministrativo, con il quale l’Agente della Riscossione confisca il veicolo attraverso il fermo della vettura registrata nel PRA (Pubblico Registro Automobilistico).
Prima che questo avvenga, però, l’Agenzia delle Entrate notifica un ultimo avviso di pagamento con limite di 30 giorni, poi, superato questo arco temporale, si procederà con il fermo amministrativo.